Cittadine alla pari
In Italia le donne furono considerate cittadine al pari degli uomini solo alla fine della Seconda
Guerra Mondiale, il 10 marzo del 1946. La loro prima occasione di voto non fu, come pensano in
molti, il referendum del 2 giugno 1946 per scegliere tra monarchia e repubblica, bensì la
consultazione per le elezioni amministrative di qualche mese prima, evento a cui le donne
risposero in massa (l’affluenza complessiva superò l’89% degli aventi diritto). In tale occasione
circa duemila candidate vennero elette nei Consigli Comunali delle varie città, la maggioranza nelle
liste di sinistra, cominciando a partecipare formalmente alla vita politica delle loro comunità. La
stessa elevata partecipazione fu poi confermata anche per il referendum del 2 giugno.
Le donne elette alla Costituente furono 21 su 226 candidate, pari al 3,7% del totale degli eletti: 9
con la Democrazia cristiana, 9 col Partito Comunista, 2 col Partito Socialista ed una con il
movimento dell’Uomo Qualunque. Cinque deputate entrarono poi a far parte della “Commissione
dei 75”, incaricata dall’Assemblea della redazione della nuova proposta di Costituzione.
Il primo paese al mondo a decidere il suffragio femminile era stata la Nuova Zelanda nel 1893, poi
seguita dall’Australia, dai Paesi Scandinavi, dalla Russia (con la Rivoluzione d’Ottobre), dalla Gran
Bretagna e dalla Germania dopo la Prima Guerra Mondiale e dagli Stati Uniti nel 1920.
Il progetto: “Donne. Libere e protagoniste”
In occasione del 75esimo anniversario del primo voto alle donne l’Unione della Romagna Faentina,
con l’adesione dei comuni aderenti, intende promuove una serie di iniziative per approfondire la
conoscenza e la memoria di questo evento storico attraverso il progetto Donne: Libere e
Protagoniste. Storie di impegno politico, sociale ed economico nella Romagna Faentina.
La prima attività in programma è la mostra itinerante sul protagonismo politico, sociale ed
economico delle donne della Romagna Faentina, fra gli anni Quaranta e Sessanta, iniziativa che
verrà ospitata nei comuni dell’Unione tra giugno e dicembre di quest’anno ed illustrata anche
attraverso visite guidate gratuite. La prima tappa di questo percorso sarà a Faenza. La mostra è
composta da 21 pannelli che illustrano il percorso del protagonismo femminile nel territorio della
Romagna Faentina a partire dalla nascita della Repubblica e fino all’inizio degli anni Sessanta,
attraverso le biografie di queste donne. Altri pannelli sono dedicati alle elezioni del 1946 ed alle
madri costituenti.
Video e coinvolgimento delle scuole
Oltre alla mostra saranno poi realizzati 10 clip video di approfondimento sulle tematiche del
percorso sopra evidenziato (storie di donne impegnate nella Resistenza e nelle istituzioni, vicende
di protagonismo ed emancipazione femminile nel mondo del lavoro e dell’economia locale,
esempi di donne attive nel campo della solidarietà e della promozione dei diritti umani e sociali,
ecc.) che saranno divulgati sulle pagine Facebook e YouTube dei Comuni aderenti;
In accordo con gli istituti scolastici del territorio, saranno quindi realizzati circa 40 laboratori
didattici rivolti agli studenti delle scuole primarie, secondarie di primo e di secondo grado del
territorio, inerenti la parità fra uomo e donna secondo i principi della Costituzione (scuole
primarie), il percorso di emancipazione femminile nel corso del Novecento (scuole secondarie di
primo grado), la concezione della donna durante il Ventennio attraverso la vicenda di 5 donne
antifasciste faentine (scuole secondarie di secondo grado). Altri seminari saranno rivolti a tutta la
cittadinanza.