Abruzzo al centrodestra. Sprofondano i Cinque Stelle, centrosinistra sopra il 30%

Netta affermazione di Marco Marsilio, Lega primo partito. Il centrosinistra con Legnini è la seconda forza. I grillini al 20%, dimezzano i voti rispetto a un anno fa

Il centrodestra ha vinto nettamente le elezioni in Abruzzo. Il centrosinistra è vivo. Il Movimento 5 Stelle è crollato. Sono queste le tre sentenze della tornata elettorale regionale che giungono dall’Aquila, Pescara, Teramo e Chieti. Distacco netto rispetto agli avversari da parte di Marco Marsilio del centrodestra che arriva al 48%. Dietro di lui, con oltre il 31,3%, il candidato del centrosinistra Giovanni Legnini. Appena sopra la quota simbolica del 20% la candidata del Movimento 5 Stelle Sara Marcozzi. Un dato che fa impressione se paragonato alle elezioni politiche di un anno fa, quando i Cinque Stelle da queste parti ottennero quasi il 40% dei voti.

Il quadro è apparso subito chiaro con numeri impossibili da raggiungere già dai primi instant poll. Poi le prime proiezioni non hanno fatto altro che dare conferme via via che arrivavano i dati reali dagli scrutini. L’Abruzzo ha un nuovo presidente sbalzando il governo regionale uscente del centrosinistra di Luciano D’Alfonso, la cui elezione a senatore lo scorso 4 marzo alle politiche e le sue conseguenti dimissioni da governatore, ha determinato le consultazioni anticipate. Secondo il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, il voto dell’Abruzzo ha confermato che “il centrodestra è la maggioranza naturale fra gli elettori”. Un voto “importante per il futuro della politica italiana”, ha detto.

In casa centrosinistra si guarda al risultato del progetto politico, con 7 liste (Legnini Presidente, Abruzzo Insieme, Avanti Abruzzo, Abruzzo in Comune, +Abruzzo, Progressisti per Legnini, Centristi per l’Europa-Solidali e popolari) e il Pd. “Siamo oltre il 30%, vorrei ricordare che l’anno scorso il centrosinistra in Abruzzo il centrosinistra compreso Leu ha conseguito un risultato del 17,6%, abbiamo avuto 14 punti in più ma non è stato sufficiente. Si tratta di un punto di partenza e oltre il 30% ottenuto in due mesi, mi sembra un risultato importante”, ha detto Giovanni Legnini.

La botta più forte è arrivata per il Movimento 5 Stelle, che, tramite le parole di Sara Marcozzi, lascia intendere già quale sarà la linea difensiva, aggrappandosi ai voti di lista: “Non abbiamo nulla da rimproverarci. Ci è stata confermata la fiducia di 5 anni fa. La debacle è del PD e di Forza Italia. E’ successo quello che dicevamo da anni”. La verità è un’altra: i grillini, dopo il voto di un anno fa, avevano riposto grande fiducia nel fatto che l’Abruzzo potesse diventare la prima regione italiana a guida M5s. Undici mesi dopo, nonostante lo sforzo di Di Maio e Di Battista, si ritrovano in crisi profonda. E i rapporti di governo con Lega, già a livelli minimi, rischiano un ulteriore deterioramento.

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