Bagnari (PD): AUSL Romagna necessaria una verifica puntuale degli impegni per fornire risposte chiare a operatori e cittadini

Nel 2013 la scelta di far nascere l’azienda unica sanitaria della Romagna – sottolinea il consigliere PD – mirava all’obiettivo di accrescere la quantità e la qualità dei servizi sanitari per i nostri cittadini. Il percorso di riorganizzazione, tuttavia, non è ancora completo e nel territorio di Ravenna non sono state ancora risolte criticità relative all’organizzazione e alle dotazioni del personale. Uno dei casi più eclatanti è rappresentato dalla  stessa Medicina Interna di Ravenna, che oggi rappresenta il più grande reparto di medicina dell’intera area vasta, può contare su un numero di medici che, in base anche a quanto espresso dagli stessi professionisti, è nettamente sottodimensionato rispetto al numero dei pazienti ricoverati e la stessa situazione si verifica anche in altre strutture della provincia.

La Regione è da tempo al lavoro per risolvere questi problemi, ha programmato concorsi, previsto assunzioni e borse di studio. Grazie ad un accordo tra la Regione AUSL Romagna e Alma Mater di Bologna, l’Università potrà creare delle unità operative a direzione universitaria nei reparti di medicina generale di Ravenna e di chirurgia generale e chirurgia toracica di Forlì. Da oltre un anno – ricorda Bagnari – sono state inoltre approvate dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria della Romagna le linee di indirizzo per la riorganizzazione della rete ospedaliera, che però, in buona parte non si sono ancora concretizzate.

Con la mia interrogazione – conclude Bagnari – chiedo a che punto sono le procedure di selezione e assunzione del personale di Medicina Interna e d’Urgenza degli ospedali della provincia di Ravenna. Chiedo quali sono le motivazioni che hanno portato al coinvolgimento dell’Università negli ospedali di Forlì e Ravenna, quali sono le vere opportunità che ne possono derivare per i servizi sanitari in termini di qualificazione dei servizi, con la necessità che la priorità rimanga la qualità e quantità di prestazioni in grado di soddisfare i bisogni della popolazione. Chiedo inoltre informazioni sui tempi di realizzazione degli atti di indirizzo e sullo stato di avanzamento del sistema delle case della salute, elemento fondamentale per uno sviluppo concreto del sistema integrato tra ospedali e medicina territoriale. “

“Tutto ciò che ha a che fare con l’erogazione di servizi alle persone, ancora di più in sanità, necessita che ognuno svolga il proprio compito: la parte tecnica deve dare attuazione agli obiettivi nei tempi individuati dalla politica  e questa deve costantemente monitorare, controllare e pretenderne il raggiungimento nell’interesse dei cittadini del nostro territorio e avendo anche attenzione alle necessità e ai problemi di chi lavora quotidianamente con impegno e serietà all’interno dei servizi.

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