Elezioni comunali 2018 ad Imola, i big democratici in campo

Imola, 70mila anime tra l’Emilia e la Romagna, domenica va al voto per l’elezione del Sindaco e del Consiglio comunale. E tra le realtà non capoluogo è quella alla quale gli osservatori guardano con più attenzione; per tutta una serie di motivi. Il primo: in 73 anni, la città che fu di Andrea Costa (e in epoca più recente della Formula 1) è sempre stata guidata dal centrosinistra.

I candidati a Sindaco sono 7, sostenuti da 14 liste:  Carmen Cappello, candidata sindaco del centrosinistra unito (della coalizione fanno parte, Partito Democratico, ‘ImolaFuturo-Area civica’, ‘Sinistra per Imola’ espressione di Art.1-Mdp, ‘Imola più’ e ‘Partecipazione e innovazione’ ); Manuela Sangiorgi, aspirante prima cittadina del M5S e Giuseppe Palazzolo, passato remoto nell’Asinello prodiano e oggi riferimento di una coalizione che, oltre a una lista civica, unisce Lega, FI e Fratelli d’Italia; Filippo Samachini di ‘Sinistra unita Imola’; Franco Benedetti della lista Civica per l’Autodromo, che inizialmente sosteneva Palazzolo; Francesco Armiento di Lista azione imolese e Giambattista Boninsegna del Popolo della famiglia.

Nella serata di mercoledì 6 giugno in Piazza Gramsci,i è svolta una manifestazione del PD a sostegno della candidata Sindaca, Carmen Cappello, con la partecipazione di Paolo Gentiloni e Stefano Bonaccini che, infiammando la folla sulla bontà dei valori etici e numerici del governo nazionale e regionale, hanno elogiato la capacità della sinistra imolese di fare quadrato attorno ad una candidata sostenuta da più partiti e liste civiche del mondo della sinistra e dell’associazionismo. Una lista variegata sia come contenuti che come età,con consiglieri molto giovani e altri di ottima e garantita esperienza,tra cui spicca come capolista l’imolese  Marco Panieri,molto apprezzato in città.Da sottolineare la nutrita presenza e l’affetto mostrato a Gentiloni da tantissima gente.

Sul palco ci sono i candidati consiglieri comunali del PD presentati dal segretario della Federazione PD di Imola, Marco Raccagna, e dall’altra oltre 600 persone in piazza Gramsci.

Carmen Cappello, la candidata Sindaco, intervenuta in apertura della manifestazione, ha ricordato le radici di Imola citando i nove lavoratori che in uno scantinato fondarono la Sacmi, una storia fatta di lavoro, di politiche per la crescita economica, civile, sociale della città. Una storia che deve continuare, per una città ancora “più bella, più aperta, più attrattiva”. Insomma, radici e innovazione.

Tocca poi al presidente della Regione Stefano Bonaccini che chiama un lungo applauso “per come il presidente Paolo Gentiloni ha servito il Paese con sobrietà, senza urlare e salire sulle barricate”. Bonaccini poi, sul palco ci sono anche i consiglieri regionali del territorio Roberto Poli e Francesca Marchetti, elenca le tante cose positive fatte dalla sua Regione in vista del voto del prossimo anno e cita il Reddito di solidarietà votato anche dal Movimento 5 stelle in viale Aldo Moro, ma al quale la Lega ha detto no. Insomma, le contraddizioni di questi due, considerati, “strani” alleati a Roma.

Su questo tasto spinge pure Paolo Gentiloni che loda “l’alleanza larga che è stata costruita a Imola fra la sinistra, il mondo cattolico, le associazioni. E’ così che possiamo tornare a vincere. …grazie a Carmen che sarà la nuova sindaca, forza Carmen!”.
Venendo poi al voto di fiducia ottenuto in Parlamento dal Presidente Conte, Gentiloni ha detto “gli faccio i migliori auguri, ma al tempo stesso sono molto preoccupato. Non perché il presidente del Consiglio sia un tecnico, ne abbiamo avuti di ottimi come Carlo Azeglio Ciampi, ma non siamo da quelle parti. C’era un’alleanza di centrodestra che diceva di aver vinto le elezioni e oggi alla Camera ho visto i rappresentanti di Lega e Forza Italia darsele di santa ragione, il tutto nel giro di poche settimane. Ma mi preoccupa di più che il lavoro straordinario che abbiamo fatto negli ultimi sette anni, nel 2011 l’Italia era sull’orlo del fallimento, possa essere dissipato. (…) Ora non si parla più a breve di reddito di cittadinanza, si alternano promesse a minacce e tutto ciò è già costato al nostro Paese 110 punti di spread, ovvero centinaia di milioni di euro. Se vogliono l’Italia in rovina, da parte nostra troveranno un’opposizione straordinaria”.

 

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