Venerdì 3 agosto. Vittorio Bonetti e Cristiano Cavina alla Festa de l’Unità di Casola Valsenio

Ritorna alla Festa de l’Unità di Casola Valsenio il pianobar di Vittorio Bonetti e, con lui, per una straordinaria serata di musica, parole e suggestioni, lo scrittore casolano Cristiano Cavina.

Vittorio Bonetti. La carriera musicale di Bonetti comincia negli anni ‘70, quando suonava in una band di rock psichedelico. Adesso le sue serate sono soprattutto un viaggio nella storia della canzone d’autore italiana, da Guccini a De Andrè, dai Nomadi a Gaber, non disdegnando puntate nella musica popolare. E’ nella metà degli anni ’80 che Vittorio Bonetti arriva a Casola, ad animare le serate  della Festa de l’Unità che si svolgeva – come quest’anno –  nell’area della Palestra comunale/Parco Nembrini. Anno dopo anno si è conquistato una cospicua schiera di fans: “Il mio rapporto col pubblico va al di là dell’aspetto musicale. Sto bene in mezzo a loro, e negli anni si è creato qualcosa di speciale. Cerco di dare quello che posso e loro lo apprezzano”. “Dopo tanti anni c’è il rischio di essere ripetitivi, ma cerco sempre di dare qualcosa di nuovo al pubblico. E poi le canzoni che propongo, quelle del nostro patrimonio musicale, conservano sempre una certa attualità e una certa freschezza”. 

Cristiano Cavina. Cresce insieme alla madre e ai nonni materni nelle case popolari di Casola Valsenio e si dedica sin da piccolo alle sue due grandi passioni: la letteratura (dall’avventura alla fantascienza, dai classici russi agli americani contemporanei) e il calcio (ha giocato dai pulcini fino all’under 18 per la squadra locale, l’A.C. Casola).
Non amante degli studi, Cavina si è sempre mantenuto – oltre che con l’attività di scrittore – con qualsiasi lavoro gli sia capitato: muratore, portalettere, pizzaiolo e altri ancora.

Tutti i romanzi pubblicati da Cavina sono ambientati a Casola Valsenio, suo paese natale, e hanno come protagonista l’autore stesso, presentato però sotto diverse sfaccettature: il bambino legato al paese e alla famiglia, l’adolescente alle prese con il campionato di calcio della propria squadra amatoriale, oppure l’adulto che si scopre padre.
Il suo primo romanzo, pubblicato nel 2003 all’età di 29 anni, s’intitola Alla grande e ottiene un successo inaspettato: vende infatti oltre 10.000 copie  e viene tradotto in francese dalla casa editrice Anne Carrière, con il titolo C’est géant. Grazie a quest’opera, nel 2006 Cavina si aggiudica il prestigioso “Premio Tondelli”.
Nel novembre del 2005, esce nelle librerie il secondo romanzo di Cavina, intitolato Nel paese di Tolintesàc, Questo scritto ottiene ancora più successo del precedente e fa conoscere l’autore in tutta Italia. Per oltre due mesi, Nel paese di Tolintesàc resterà nella classifica dei libri italiani più venduti. Intanto sopraggiunge un ulteriore importante riconoscimento: Cristiano Cavina vince, insieme ad altri due scrittori, il Premio Fenice Europa 2006.
Il terzo romanzo, pubblicato nel novembre del 2006, è dedicato alla sua grande passione per il calcio: il buon risultato di vendite di Un’ultima stagione da esordienti conferma che ormai Cavina ha un proprio pubblico di affezionati lettori.
Il quarto romanzo, I frutti dimenticati, viene pubblicato nel 2008 e, per la prima volta, ha come protagonista un Cristiano Cavina maturo, adulto. Il libro è stato tradotto in arabo negli Emirati Arabi nel 2016.
Nel 2010, sempre con la casa editrice Marcos Y Marcos, Cavina pubblica il suo quinto lavoro: Scavare una buca. A differenza dei romanzi precedenti, questa volta il protagonista non è Cavina stesso, ma un minatore che lavora presso una cava di gesso.
Del 2012 è Romagna mia!, una serie di brevi saggi ironici per raccontare la sua terra e i personaggi che l’hanno popolata, mentre nel 2013 esce il nuovo romanzo Inutile tentare imprigionare sogni, che racconta le vicende di un adolescente durante gli anni delle scuole superiori.
Nel 2014 è la volta di La pizza per autodidatti, che nel 2016 viene tradotto in tedesco con il titolo Die pizzaphilosophie.
Pinna morsicata, dato alle stampe nel 2016, è il racconto di un giovane delfino alla scoperta della vita. È forse il primo libro di Cristiano Cavina scritto e pensato per i più giovani. Anche se è un libro un po’ tragico, è molto apprezzato dai lettori più piccoli. 

 

 

Share