Lucia Bongarzone: ”Prendere le distanze da chi alimenta il rancore”

Le donne del PD dell’Emilia-Romagna aderiscono all’appello di Libera ad indossare un indumento rosso sabato 7 luglio

“La conferenza delle donne democratiche del PD dell’Emilia-Romagna aderisce all’appello di Libera che invita a indossare una maglietta rossa sabato 7 luglio. Un gesto simbolico – dichiara la coordinatrice regionale Lucia Bongarzone – per ricordare le vittime, molte delle quali bambini, dei naufragi nel Mediterraneo che spesso indossano questo colore per attirare l’attenzione dei soccorritori. Condividiamo in pieno l’obiettivo dell’associazione di ‘fermare l’emorragia di umanità’ che sta affliggendo il dibattito pubblico italiano, sempre più caratterizzato da un linguaggio fatto di odio e parole violente, in particolare sulla rete”.

“In questo clima i migranti e le donne – continua la coordinatrice – sono spesso i bersagli preferiti di chi utilizza la violenza verbale come forma di comunicazione e intimidazione razzista e sessista. Come donne democratiche ci auguriamo che si torni al più presto a una politica fatta di ragionevolezza e non di livore. Con l’adesione all’iniziativa intendiamo prendere le distanze da chi usa la politica per alimentare intolleranza e disumanita’ nella nostra società rendendola sempre più egoista e sempre meno solidale.”

L’appello di Libera e del Gruppo Abele, “una maglietta rossa contro l’emorragia di umanità”

Sono migliaia le adesioni di associazioni, comitati, scuole, musicisti, giornalisti, scrittori, singoli cittadini che hanno risposto all’appello “Una maglietta rossa per fermare l’emorragia di umanità” da indossare il 7 luglio, rispondendo all’appello di Libera e Gruppo Abele, Arci, Legambiente, Anpi.

L’appuntamento centrale sarà domani alle ore 11 in Piazza Immacolata San Lorenzo a Roma. Saranno presenti don Luigi Ciotti, presidente nazionale Libera e Gruppo Abele, e Giuseppe Demarzo, coordinatore della rete di Numeri Pari.

“Di rosso era vestito il piccolo Aylan, tre anni, la cui foto nel settembre 2015 suscitò la commozione e l’indignazione di mezzo mondo. Di rosso – si legge nell’appello – erano vestiti i tre bambini annegati nei giorni scorsi davanti alle coste libiche. Di rosso ne verranno vestiti altri dalle madri, nella speranza che, in caso di naufragio, quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori. Fermiamoci allora un giorno, sabato 7 luglio, e indossiamo tutti una maglietta, un indumento rosso, come quei bambini. Perché mettersi nei panni degli altri – cominciando da quelli dei bambini, che sono patrimonio dell’umanità – è il primo passo per costruire un mondo più giusto, dove riconoscersi diversi come persone e uguali come cittadini”.

Share