Genova, il giorno dopo. Continua a crescere il numero dei morti

Le macerie del ponte Morandi continuano a restituire corpi senza vita. Dopo una notte di scavi e ricerche da parte di vigili del fuoco il bilancio delle vittime del crollo del viadotto supera i quaranta morti. Le operazioni proseguono e il numero pare destinato a salire ancora.

Tra le prime vittime accertate c’è una famiglia originaria di Campomorone, in provincia Genova. Ersilia e Roberto e il figlio Samuele, di 8 anni. Erano partiti per le ferie e li aspettava un traghetto per la Sardegna, tra le lamiere sono stati ritrovati il loro ombrellone e il pallone del bimbo. Accertata anche la presenza di tre cittadini cileni tra i deceduti. Si tratta di Juan Figueroa, 60 anni, residente a Genova da oltre quaranta. Le autorità cilene hanno confermato che in auto con lui c’erano altri due concittadini: si tratta di Nora Aravena e Juan Pastene, una coppia che vive in Italia da molti anni.
Nel crollo ha perso la vita anche Andrea Cerulli, socio del Genoa Club Portuali Voltri. “Il Genoa Club Portuali Voltri si stringe attorno alla famiglia di Andrea, nostro associato, nostro amico, nostro collega, vittima della tragedia di Ponte Morando. Ciao Andre…”, lo hanno salutato gli amici attraverso Facebook.
Tra le vittime anche Elisa Bozzo, di cui per ore gli amici hanno cercato notizie fino alla conferma della terribile verità. Deceduti anche due operai dell’Amiu, la ditta che si occupa della raccolta rifiuti. Si trovavano all’interno di un furgone all’interno dell’isola ecologica che è stata travolta da uno dei piloni crollati. “Ogni ora che passa è sempre più difficile trovare persone vive, ma continuiamo a sperare e scavare”, spiega l’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone.
Sul crollo del ‘Ponte di Brooklyn’ ligure la Procura di Genova ha aperto un’inchiesta per disastro colposo e omicidio colposo plurimo a carico di ignoti per accertare le cause di quella che il Procuratore Francesco Cozzi ha definito “una tragedia immane e insensata”.
Sono 16 i feriti trasportati negli ospedali genovesi, tra cui 4 persone estratte vive dalle lamiere. Uno di loro, in codice verde, è stato dimesso. Ricoverata in codice rosso una pensionata di 75 anni che è rimasta intossicata nella sua abitazione, andata a fuoco dopo essere stata travolta. All’ospedale San Martino di Genova sono 5 i codici rossi, tutti pazienti con politraumi. Tra loro un 30 enne in rianimazione in gravi condizioni con un forte trauma toracico.Ricoverato anche un 28enne che era a bordo di un tir rimasto sospeso sul bordo del precipizio, con un forte trauma a una spalla e alla colonna vertebrale. Operata anche una donna slava con frattura esposta a una caviglia.
C’è chi si è salvato per miracolo: è il caso di Davide Capello, portiere di una società di calcio amatoriale di Savone, che è sopravvissuto a un volo di 30 metri nella sua auto. I detriti sono crollati sulle case nelle vie sottostanti il ponte, via Porro e via Fillak, su diversi capannoni e su parte dell’Ikea. Sono oltre 400 i residenti della zona che hanno dovuto lasciare le loro case. Molti lo hanno fatto autonomamente recandosi da amici o parenti, un centinaio passeranno la notte nel centro civico di via Buranello, messo a disposizione dal Comune.
In mattinata il premier Giuseppe Conte è in vista ai feriti al Policlinico San Martino. Attesi i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, con il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli che questa mattina ha affermato che “i vertici di Autostrade per l’Italia devono dimettersi prima di tutto. E visto che ci sono state gravi inadempienze, annuncio fin da ora che abbiamo attivato tutte le procedure per l’eventuale revoca delle concessioni, e per comminare multe fino a 150 milioni di euro”.

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