Fassino. Decreto Salvini: “Molta propaganda, molti difetti e molti rischi di incostituzionalità. Non si vedono invece i benefici e neanche le soluzioni oggettive che tanto avevano riempito i mesi della campagna elettorale”

Dichiarazione dell’on. Piero Fassino. 

Il decreto approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, che mette insieme per scelta politica di Salvini il tema della sicurezza e quello dell’immigrazione, è l’emblema di una sintesi culturale che noi non potremo mai accettare. Sappiamo bene, quanto la sicurezza sia un tema reale, particolarmente per chi essendo più debole è più esposto a rischi, ma sappiamo anche distinguere la propaganda dalle soluzioni. Sotto i nostri governi noi abbiamo aumentato i finanziamenti alle forze dell’ordine, aumentato il numero degli addetti alla sicurezza, fatto diminuire i reati di tutte le categorie, ridotto i flussi di arrivo sulle nostre coste, ridotto il numero di vite umane scomparse nel Mediterraneo.
Nel testo approvato, le soluzioni legate all’immigrazione non porteranno maggior beneficio alla sicurezza, anzi, rischiano l’effetto contrario.
Vengono attaccati alcuni principi costituzionali, facendo credere che ne deriverà una soluzione a problemi reali, viene attaccato lo Sprar, considerato da tutti il modello migliore di accoglienza, quello più gestibile, controllabile, che verrà fortemente ridimensionato; viene deliberata la sostanziale cancellazione del trattamento umanitario, peraltro comprensibile solo in alcuni casi estremi, ma che così pensata produrrà un aumento verticale delle presenze illegali, con un conseguente aumento dell’impegno per le forze dell’ordine, per adesso prive di provvedimenti che ne rafforzino l’operatività. L’abolizione dell’uso dello Sprar per i richiedenti asilo, limitandola a coloro già in protezione, con conseguente aumento della popolazione invece presente nei Cas, per i quali si prevede contemporaneamente una radicale riduzione di finanziamenti, produrrà un ritorno a mega concentrazioni di persone, peggioramento delle condizioni di vita interne, con aumento delle esigenze di controllo e sicurezza da parte delle Forze dell’Ordine; in presenza peraltro di una forte riduzione del numero di rimpatri rispetto al precedente governo, al contrario di quanto promesso ai quattro venti in campagna elettorale.
La sospensione poi della richiesta d’asilo prima di una sentenza definitiva, produrrà sicure eccezioni di costituzionalità, che al di la dell’obiettivo ricercato, mettono a rischio il sistema della certezza ordinamentale in quanto a diritti fondamentali. C’è molta propaganda in questo decreto, molti difetti, e molti rischi di incostituzionalità. Non si vedono invece i benefici e neanche le soluzioni oggettive che tanto avevano riempito i mesi della campagna elettorale.

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